07 gennaio 2007

La ristorazione non deve perdere il target

E' ora di smetterla, si può parlare, si può fare del marketing per rilanciare lo slow food, ma non ci sono storie. Per rilanciare i consumi fuori casa bisogna tornare alla vecchia concezione : la ristorazione deve sapere offrire qualità ad un prezzo onesto.

Ora, mangiare un piatto di scampi taglia 13/15 costa mediamente 12-15 euro e te ne servono (nella migliore delle ipotesi) 5 pezzi. Alcuni potrebbero pensare che ciò sia dovuto agli alti costi della materia prima, ma non è sempre così. Un kg di gamberi 13-15 vengono solitamente acquistati a 9 euro al kg. Un piatto di spaghetti allo scoglio costa al ristoratore solitamente 3-4 euro... al cliente ? 12 euro.

Ora ognuno è libero di comportarsi come crede, Joe Minestra crede fortemente alla libertà di ogni individuo di fare impresa nel modo più profittevole e liberale possibile. Però d'altro canto è anche vero che riportando i prezzi a valori onesti ne potrebbero beneficiare tutti gli operatori presenti sul mercato Italiano.

Un kg di qualsiasi "pesce" ha lo stesso costo in tutti i paesi appartenenti alla comunità europea, anzi, in Italia molte referenze costano meno dato l'elevato numero di competitors. Allora perchè una fetta di spada in Spagna costa 6-7 euro e in Italia 12-15 euro ? Stessa qualità, stesso prodotto. Ingordigia del ristoratore ?

Si, ma non solo. Un'altra ragione è dettata dal fatto che statisticamente i ristoratori italiani sono tra i più insolventi d'Europa. In sostanza acquistano prodotto dai propri fornitori senza pagarlo (oppure pagandolo con forte ritardo).

Di questa situazione ne pagano le conseguenze un pò tutti nei seguenti modi :

1) Il ristoratore non trova più un fornitore che faccia credito, per potersi apporovvigionare, il ristoratore è costretto a pagare un prezzo più elevato da un altro operatore.
2) Il ristoratore, in questo caso, non riesce a mantenere un livello di qualità costante ma, ovviamente, non adegua il prezzo.
3) A forza di "dai e dai" i ristoratori perdono "credibilità" agli occhi dei loro clienti e indirizzano i propri sforzi di acquisto verso altri canali (GDO etc..)

Io, Joe Minestra credo che la ristorazione debba ritornare agli antichi valori di :

1) Qualità
2) Garanzia di Qualità
3) Innovazione prodotto
4) Coerenza qualità/servizio/prezzo


Uno spaghetto allo scoglio ordinato in una semplice pizzeria, non può e non deve costare più di 8 euro.

Una tartara di tonno da 100 grammi ordinata in pizzeria non può costare più di 9 euro (come in tutta europa).

Altra cosa importante è la specializzazione, vi siete resi conto che in Italia, patria della pizza non c'è più una pizzeria che faccia solo pizze ? no ti fanno pizze, primi insalate, secondi, ok va bene tutto. Però occhio ai prezzi.

Per il vostro bene e per il bene di tutti i vostri colleghi. Un pò di responsabilità.
Non esagerate. Non diminuite il livello di qualità, ma abbassate i prezzi.

Il motto deve essere : più gente felice e più clienti nel nostro ristorante.